Relax e vita!
Il sud della Sardegna è imperdibile, come questo Viaggio. Le Escursioni, come i petali di una margherita, vi conducono alla scoperta del territorio, tra paesaggi che rigenerano la mente, sapori e profumi che risvegliano i sensi, tradizioni ed usi che ci fanno interrogare. Il Villaggio vi regala momenti di festa e divertimento puro, ma anche suoni e profumi fuori dall’ordinario, grazie a contesti nel verde e sul mare, in cui trascorrere spensierati momenti di relax. La Penisola del Sinis, terra dei Giganti di Monte Prama. Villasimius con le sue isole. Imponenti Nuraghi dominanti sulle pianure, come preistorici castelli. Le Miniere di piombo più grandi d’Europa. Cagliari ed Oristano, per conoscere i sardi tra passato e presente. Le isole del Sulcis, con le celebri tonnare. Luoghi ed enogastronomia. Divertimento, relax e conoscenza.
FORMULA VILLAGGIO
Prossime date disponibili
su richiesta
Quota 790,00€/persona
GIORNO 1
Benvenuti in Sardegna
Giunti all’aeroporto di Cagliari, sarete accolti dal personale, che in meno di un’ora vi accompagnerà direttamente in Villaggio. Completata la sistemazione in camera, in base dell’orario di arrivo, potrete girare la struttura, tra mare e pineta, utilizzare le piscine, assaggiare un cocktail. La cena sarà disponibile sin dalla prima serata ed il dopo potrà regalarvi momenti di puro divertimento. Buona notte
GIORNO 2
Oristano e la Penisola del Sinis: la civiltà nuragica tra peschiere e candide spiagge.
Lasciato l’Hotel, in direzione nord, costeggerete la laguna di Santa Giusta, sino ad oltrepassare l’omonima cittadina con la sua spettacolare Cattedrale. In breve sarete giunti ad Oristano. Da sempre capoluogo di provincia e già capitale del Regno d’Arborea, in epoca giudicale. Una breve passeggiata per vedere i principali monumenti, tra cui la Torre di San Cristoforo e la Cattedrale dell’Assunta, quindi ripartirete alla volta della Penisola del Sinis. Tra gli antichi malsani acquitrini, oggi trasformati in verdi risaie, osserverete l’avifauna locale e, tra ponti, canali e peschiere, oltrepasserete Cabras per raggiungere il villaggio di pescatori di San Salvatore, celebre per la sua chiesetta campestre (che custodisce quattro ipogei destinati, circa 6.000 anni fa, ai culti pagani) e la “Corsa degli Scalzi”. Vi trovate nel cuore dell’Area archeologica di Mont’e Prama, in cui sono state ritrovate le famose statue degli omonimi Giganti nuragici (750 a.C.), ed in pochi chilometri sarete sulla spiaggia di S.Giovanni di Sinis, per il pranzo libero, la sosta in spiaggia, la facoltativa visita del promontorio di Capo San Marco e/o delle Rovine della città di Tharros. Il borgo marinaro custodisce la splendida chiesa bizantina ed un Falasco (una antica abitazione tipica dei pescatori locali), che sicuramente potrete ammirare almeno negli esterni. Un brevissimo spostamento in pullman vi permetterà di visitare l’emblematica Peschiera di Mare Pontis, tra le più celebri per la produzione della caratteristica Bottarga di Muggine. Il rientro in hotel è celere, previsto entro la prima serata per la cena ed il pernotto.
GIORNO 3
…l’Esperienza sul Trenino Verde nel centro Sardegna
Dall’hotel ci si dirige ad est, verso il centro della Sardegna. Bonifiche costiere e pianure, imponenti vulcani spenti, colline mammellonari e le giare. A Mandas lascerete il confortevole pullman per avviarvi verso nord, con lo storico Trenino Verde. Esplorerete il Sarcidano, sino a Laconi, passando per Isili e Nurallao. Alla stazione di partenza, saliti con la vostra Guida Turistica sulla carrozza degli anni cinquanta, sbuffante e fischiante, il locomotore darà inizio all’esperienza in Trenino Verde. Ci si avvia lentamente, in uno splendido paesaggio submontano, dove potrete ammirare al meglio i variegati fiori ed arbusti della macchia mediterranea. Non molto dopo la partenza, una breve sosta al cospetto del Nuraghe Is Paras, testimonianza lungolinea di quella civiltà nuragica che forse eredità quella Shardana. Poco dopo la ripartenza incontrerete i viadotti e le gallerie che, in quell’ardito finire dell’ottocento, permisero di superare l’antica vallata, oggi trasformata nel lago di Is Barroccus, con le sue isole, un tempo colli. I binari si scostano significativamente dalle zone attraversate dalle strade asfaltate, andando alla ricerca delle minori pendenze. La strada ferrata si dipana tra i boschi, e giunge a Laconi attraversando parte del rigoglioso Parco Aymerich. La Stazione, qui, è nella parte alta del paese. La discesa conduce ad un ricco pranzo a buffet. Subito dopo, la visita del vecchio borgo vi fa immergere nell’atmosfera di serenità che fu quotidianità per Sant’Ignazio. L’imponente santuario e l’umile e graziosa casa in cui nacque, sono sul vostro cammino. La visita al Museo dei Menhir sarà una scelta personale e facoltativa. Risalendo verso la Stazione, si attraverserà il Parco, in cui si troveranno tante sorprese. Dalle fotografatissime Cascate, al laghetto, alle mura del Castello della famiglia che gli diede il nome. Un profumato, curato e fotografatissimo giardino. Nel tardo pomeriggio si riparte con il pullman direttamente da Laconi, verso il Villaggio, andando a chiudere un percorso ad anello nel centro della Sardegna. Luci e direzioni opposte a quelli del mattino, per regalarvi un’atmosfera diversa, in un momento di grande relax ed appagamento.
GIORNO 4
La Costa Verde e le sue dune sul mare
Pronti per un viaggio nel viaggio? Più che tra maestose dune di sabbia finissima, state per andare in un autentico Deserto, in tutta sicurezza ed a poche decine di km dal Villaggio. Accolti dalla Guida Turistica, la scoperta inizia subito, attraverso aree di bonifica e coltivazione delle antiche lagune, ultimo testimone del rift del Campidano. Aree costiere ricche di avifauna e flora lacustre. Diretti a sud, si giunge in un caratteristico borgo dei pescatori: Marceddì. Luogo incantato nel tempo e celebre per le variopinte casette per il rimessaggio delle reti e delle barchette di legno (a fondo piatto: cius), e sempre più per la qualità della produzione ittica delle peschiere naturali, molluschi e soprattutto muggini (da cui le famose bottarghe: l’oro dei Sardi). Oltrepassato l’antico ponticello mono-carreggiata, si è nella Costa Verde. Incontaminata ed unica come pochi altri luoghi. Sferzata dal maestrale, con i suoi prostrati alberi e arbusti, punteggiata di emergenze di archeologia mineraria, ci regala profumi di essenze aromatiche e cangianti macchie di colore. I campi dunali iniziano ad apparire e ci fermiamo nella magnifica spiaggia di Pistis con le sue colline di sabbia dorata e il suo mare azzurro-smeraldo. Ancora, tra mare e colline ci si sposta verso la parte nord delle dune di Piscinas. Giunti a meno di due km, dopo averlo scrutato dall’alto di panoramicissimi punti sulla strada, ci spostiamo a piedi lungo questo piccolo deserto europeo lambito dal mare. In base al periodo dell’anno ed al meteo del giorno, che si faccia un bagno in mare o si salti tra una cresta dunale e l’altra, sarà un’esperienza difficilmente ripetibile altrove. Il rientro in Villaggio sarà entro l’ora di pranzo, per un pomeriggio libero in cui rilassarci tra mare e piscina.
GIORNO 5
Archeologi, Minatori e Vignaioli: il Campidano
Lasciato l’Hotel, in direzione est, raggiungerete in breve la panoramicissima Area archeologica di Cuccurada. Qui dalla preistoria vi vissero gli antichi sardi. I Nuragici certamente, gli Shardana forse. Alcuni dei popoli più antichi del Mediterraneo, vi costruirono prima una cinta muraria megalitica e poi l’intero complesso nuragico. Come degli “Indiana Jones” ci si addentrerà tra le imponenti mura, per vivere un’esperienza che vi farà comprendere meglio la cultura sarda moderna. Proseguendo verso il Monte Arcuentu, si incontra la vasta area boschiva che oggi custodisce la Miniera Montevecchio. Imponenti sono le torri neoclassiche erette dalla metà dell’ottocento, per testimoniare e comunicare la rivoluzione industriale e sociale di cui sarebbero state protagoniste, caratterizzando anche il paesaggio, oltre che la vita delle persone. Stalle, deposito di minerali, case dei lavoratori, fonderia, falegnameria, officina meccanica, ecc. La tappa in quella che fu la più grande miniera di piombo e zinco d’Europa, ci regalerà un’esperienza unica e un importante scorcio sulla sardità. Lo spostamento in pullman, passa per S. Nicolò d’Arcidano, dove ammirerete i caratteristici “murales”, che qui celebrano soprattutto le tradizioni agricole di questi luoghi. Tradizioni che vedono nella coltivazione del vitigno “bovale” un’autentica vocazione enologica. Così, andrete in vigna e in cantina, dove la degustazione con accompagnamento di prodotti locali, varrà il pranzo. Dopo pranzo, farete un breve spostamento per scoprire il borgo dei pescatori di Marceddì, quindi attraverserete l’area delle bonifiche dei primi decenni del novecento, tutt’oggi dedite all’allevamento vaccino. L’arrivo in hotel ad Arborea è previsto per in prima serata, così da avere tempo per relax prima della cena e del pernotto.
GIORNO 6
Cagliari, da sempre la Capitale della Sardegna.
Lasciate le antiche aree malariche e paludose, ormai bonificate e trasformate in verdi campi, risaie e fattorie di fascino veneto, con file di vulcanetti spenti che ogni tanto appaiono ai nostri lati, si giunge a Cagliari. Capoluogo e porto principale della Sardegna, è abitata sin dall'epoca preistorica e teatro di molteplici dominazioni durante i secoli. Dall'area metropolitana, giungerete velocemente al porto e da qui, verso il cuore storico di Cagliari e la città alta, per attraversare a piedi il quartiere "Castello", con la Cittadella, la Cattedrale famosa per la facciata neo-romanica e gli interni barocchi, le Torri con i magnifici Bastioni e le terrazze panoramiche, sulla città e sulle centinaia di chilometri di pianure circostanti. Un dedalo di vie strette, ricche di monumenti, dove piccole botteghe artigianali sono tutt’oggi ospitate nell’antica sede. Raggiunti in discesa i sottostanti quartieri “Marina” e “Stampace”, avrete un po’ di tempo per lo shopping e per il pranzo libero. A fine mattina ripartirete in pullman verso la spiaggia del Poetto, sorvegliata dalla candida “Sella del Diavolo”, con le cui “leggende celesti” la legano a tutto il Golfo degli Angeli, al cui centro è posta. Il Sito di Interesse Comunitario “Molentargius e Saline”, con i famosi fenicotteri rosa, corre al vostro fianco, opposto alla spiaggia. Nel tardo pomeriggio riprenderete il pullman, alla volta dell’aeroporto di Cagliari, da cui si dista circa 20 minuti. Prima però, potrete fare in tempo a regalarvi una sosta panoramica sul Monte Urpinu. Certamente rigenerati, con la mente arricchita di luoghi e curiose novità, spettacoli indimenticabili e nuovi amici, oggi si rientra verso le destinazioni di origine.
<<Lì, ho imparato a pescare, quando ero bambino, con la canna. Spesso andavo di notte ed ho ricordi bellissimi, del rumore del mare e delle stelle in cielo. Anche delle mangiate di pesce arrosto, mi ricordo bene! Il mio viaggio in Sardegna è oramai un imprescindibile parte di ogni anno della mia vita. I colori di quel mare mi hanno portato a scoprire un universo culturale, così lontano dalla mia quotidianità, che mi permette di rileggerla ogni giorno, di rigenerarmi per mesi. Ho scoperto che nella terra più antica d’Italia, gli Shardana ed i Nuragici, i Fenici ed i Romani, gli Spagnoli ed i Piemontesi, vi hanno realizzato importanti opere, ma Eleonora d’Arborea fu la Regina sarda, più amata dai sardi. Paesaggi naturalistici incontaminati, storia certa ed innumerevoli leggende rinnovano ogni giorno la mia instancabile voglia di Sardegna!>> (…..)
Andrea V.